martedì 31 gennaio 2012

La Laparoscopia


La laparoscopia è una moderna tecnica chirurgica mininvasiva che, avvalendosi di una specifica strumentazione introdotta nella cavità addominale attraverso piccole incisioni cutanee, permette di visualizzare in modo ottimale gli organi in essa contenuti e, se necessario, di intervenire chirurgicamente con il minimo trauma per gli organi ed i tessuti  da trattare.

Questi, infatti, non vengono né “manipolati” né “esteriorizzati”, ma restano nella loro sede naturale per tutta la durata dell’intervento. Attraverso una telecamera, l’immagine delle strutture anatomiche viene ingrandita e trasferita su uno o più schermi televisivi: ciò rende più agevole e preciso il lavoro del chirurgo, consentendo l’ottimizzazione della diagnosi e del risultato dell’intervento stesso. L’operatore, infatti, riesce a vedere quei particolari che ad occhio nudo non sarebbero visibili.
Ne consegue pertanto, rispetto alla chirurgia tradizionale (Laparotomia, cioè l’apertura dell’addome), una serie di vantaggi legati alla minore “invasività”, come:
  • riduzione
-    del sanguinamento: anche i vasi sanguigni di minor calibro, non altrimenti visibili, vengono chiusi prima di essere sezionati
-    del dolore post operatorio: con minor necessità di ricorso a farmaci antidolorifici;
-    delle complicazioni infettive: l’uso degli antibiotici è limitato a pochi interventi;
-    degli esiti aderenziali post-chirurgici: dopo un intervento chirurgico addominale può verificarsi che le anse intestinali e gli organi coinvolti nell’intervento stesso “aderiscano” tra di loro come se ci fosse un adesivo. Le aderenze possono a volte ritardare o bloccare la funzione intestinale al punto tale da richiedere un successivo intervento chirurgico e spesso possono essere causa di sintomatologia dolorosa, persistente e ingravescente
  • più rapido recupero post-operatorio:
nella maggior parte dei casi, ci si può alzare ed alimentare dopo poche ore dall’intervento
  • miglior risultato estetico:
assenza di grosse cicatrici; delle piccole incisioni cutanee, inoltre, quella intraombelicale risulta praticamente invisibile.
  • Breve degenza: 24-72 ore (salvo complicazioni).
  • Breve convalescenza: rapida ripresa e ritorno alle proprie attività.
  • Minor traumatismo, in caso di ripetitività dell’atto chirurgico.
Per ottenere una buona visione degli organi pelvici è necessaria, tuttavia, la distensione della parete addominale. Questa può avvenire con l’introduzione di Anidride Carbonica (CO2) nella cavità addominale tramite un sottile ago, o con un apposito strumento che, agganciando il tessuto sottocutaneo, solleva meccanicamente la parete addominale.  La scelta fra le due metodiche dipende dal tipo d’intervento e dalle eventuali controindicazioni all’utilizzo di CO2.

di Alfredo Damiani, specialista in Ginecologia e Ostetricia, Luigi Melgrati, specialista in Ginecologia e Ostetricia e Francesco Capobianco, specialista in Ginecologia e Ostetricia. 

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