martedì 31 gennaio 2012

Endometriosi: il ministro Carfagna firma un protocollo per combatterla


Endometriosi: il ministro Carfagna firma un protocollo per combatterla

 "Oggi accendiamo i riflettori sull'endometriosi e gli dichiariamo guerra. E' una malattia che può rendere un inferno la vita delle donne". Lo ha detto il Ministro per le Pari Opportunità, MaraCarfagna, commentando la firma del protocollo d'intesa insieme a InpsInail, Istituto per gli affari sociali e Fondazione italiana endometriosi. "Una sinergia istituzionale di alto livello - ha spiegato il Ministro - per mettere in campo tutte le azioni necessarie ad aiutare le donne che soffrono di questa malattia, con pesanti risvolti sulla vita privata, lavorativa e sociale". 

L'intesa mira a far conoscere questa patologia di genere - malattia invalidante, associata a forti dolori e causa di infertilità, ma ancora sottovalutata - attraverso campagne di sensibilizzazione, che puntano a diffondere una presa di coscienza dei problemi che l'endometriosi può avere nella vita delle donne, e a favorire la prevenzione e la diagnosi precoce. Previste, inoltre, l'istituzione di un tavolo tecnico presso il Dipartimento per le Pari Opportunità e il supporto alla ricerca scientifica, con l'obiettivo di individuare nuovi test diagnostici e cure farmacologicheefficaci, che permettano di ridurre la sofferenza delle pazienti e i costi della malattia.
 

In Italia le donne affette da endometriosi sono tre milioni, ossia il "30% delle donne italiane in etàfertile'', ha precisato il Ministro, con una spesa annua di circa 200 milioni di euro per il Servizio sanitario nazionale. La maggior parte di loro - 3 su 4 - denuncia di sentirsi discriminata sul luogo di lavoro, costretta a nascondere la malattia, penalizzata nella carriera e nelle relazioni con superiori e colleghi, fino ad essere messa in condizioni di licenziarsi. 

"Il nostro obiettivo - ha proseguito Carfagna - è anche quello di assistere le donne e aiutarle nel reinserimento nella vita professionale", stimolando con le azioni di informazione e comunicazione una migliore gestione del problema a casa, ma soprattutto nei luoghi di lavoro. Sarà cura di Inail e Inps, secondo quanto disposto dal protocollo, garantire la sicurezza sociale, la previdenza e l'assistenza delle pazienti. "Vogliamo dare un piccolo contributo - ha concluso il Ministro - affinché tutte le donne affette da questa patologia si sentano meno sole".

Fonte: Ministero delle pari opportunità

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